USO DI ALCOL E DROGHE SUL LAVORO

Il consumo di alcol e droghe è un fenomeno sempre più diffuso in tutte le fasce d’età e in ogni ambiente di vita,  compreso quello lavorativo.

Si stima che nel 2023 circa il 28,7% degli infortuni sia stato causato dall’uso di alcol e/o droghe.

Condizioni di lavoro che generano situazioni di forte stress, lavoro monotono, turni notturni o sfiancanti, livelli di responsabilizzazione non adeguati rispetto alle capacità personali  possono agevolarne il consumo e/o l’abuso.

Il D.Lgs. n. 81/2008 prevede che il Datore di Lavoro affronti il tema di “assenza di tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”, prevedendo specifici controlli nell’ambito della sorveglianza sanitaria.

 

Quali sono i lavoratori che possono essere sottoposti ai controlli periodici?

 Solo gli addetti a mansioni che comportino particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi, vedi Legge 30 marzo 2001 n. 125, per l’alcool, e Conferenza unificata – Provvedimento 30/10/2007, n. 99/CU, per gli stupefacenti (allegato I).

 

Il lavoratore può rifiutarsi di sottoporsi ai controlli periodici?

 Il lavoratore, che svolge una mansione per la quale vige l’obbligo di controlli periodici per alcol e droghe, non può rifiutarsi di sottoporsi al controllo.

Nel caso in cui il lavoratore non si sottoponga all’accertamento dovrà essere predisposto un nuovo accertamento entro 10 giorni e, se il lavoratore non si dovesse presentare, senza giustificata motivazione, anche al secondo controllo, il Datore di Lavoro lo dovrà sospendere temporaneamente dallo svolgere le attività soggette ad obbligo di accertamento, fino a che non venga accertata l’assenza di alcol dipendenza o tossicodipendenza.

 

Cosa succede se il controllo accerta una dipendenza del lavoratore?

 Nel caso di esito positivo degli accertamenti sanitari, il Datore di Lavoro dovrà sospendere temporaneamente il lavoratore dallo svolgere le attività soggette ad obbligo di accertamento, fermo restando il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Il lavoratore, risultato positivo, dovrà essere inviato, dal Medico Competente, al servizio per le tossicodipendenze (SERT) dell’ATS, per essere sottoposto ad un percorso di recupero.

 

Cosa fare se un lavoratore si presenta al lavoro in evidente stato di alterazione da alcol o droghe?

 L’azienda, nelle figure del preposto e del datore di lavoro, deve intervenire provvedendo all’immediata interdizione del lavoratore dall’attività di lavoro.

Il lavoratore sospettato di essere in stato di alterazione dovrà essere accompagnato a casa in modo da assicurarsi che non arrechi danno a se stesso o ad altri durante il tragitto.

In ogni caso, è auspicabile il coinvolgimento del  Medico Competente, a seguito di quanto accaduto, per condividere i provvedimenti da adottare.

 

In conclusione, il Datore di Lavoro deve prevenire e ridurre i rischi da alcol dipendenza e da tossicodipendenza in azienda:

  • attuando iniziative di sensibilizzazione e informazione sui rischi di alcol e droghe (es. allegato II).
  • Coinvolgendo il medico competente nel caso ci sia il dubbio di un consumo/abuso sul lavoro.
  • Mettendo in atto, sempre tramite il medico, la sorveglianza sanitaria per i casi previsti dalla legge (allegato I).
  • Includendo nel regolamento aziendale, condiviso con i rappresentanti dei lavoratori, le regole per la gestione dei casi di consumo di alcol e droghe.
Guarda l'allegato I Guarda l'allegato II